venerdì 21 marzo 2008

THE PASSENGER


Scena, interno giorno, ore 11, 40, 20 marzo 2008, vagone del treno Ostia-Roma, appena usciti dalla stazione Lido Centro.
Entra una tipica famigliola, tre persone, un aitante trentonnenne-quarantenne con un bel piumino Murphy & Nye, una bellissima compagna/moglie roscia ed un figlio spettacolare, moro, leggermente pacioccone e si siedono.
Improvvisamente, un lampo.
L'uomo incontra con lo sguardo un altro volto, un tarchiatello quarantenne leggermente coatto, calvo, abbronzatissimo, occhiali da sole, con un movimento mascellare spettacolare a ciancicare una gomma ed una borsa da avvocato o da presunto manager.
Avevo l'Ipod, non ho ascoltato la conversazione ma uno spettacolo: il padre si è fiondato, ha baciato il calvo e si è seduto vicino a lui.
La compagna/moglie (non avevano la fede) e il pupo erano pronti a presentarsi allo yuppie di ritorno, sono rimasti per 40-secondi-40 col sorriso a mezz'aria senza che il compagno/marito/padre li degnasse di uno sguardo.
La conversazione è durata tutto il viaggio, sono sceso a S.Paolo Basilica e i due ancora parlavano, l'uomo piumino era rapito, neanche parlasse con Einstein, assolutamente indifferente al contesto circostante.
Nel frattempo, la mamma ed il figlio sono stati silenti, lo sguardo stramalinconico, senza dire una parola, solo un gioco di mani che si stringevano e di baci che il pupo spupazzone schioccava alla mamma. Ma mai coccole di mamma e figlio mi hanno dato una sensazione di infinita tristezza.
Si parlava di pratiche, di notai, di computer o televisori sottocosto mentre il treno, dondolando sui binari, arrivava alla Piramide.
Forse mamma e figlio la prossima volta andranno a piedi.
Morale? Nessuna.
Certo, Iggy Pop, l'iguana, quando nel 1977, si esibiva live suonando The Passenger, soleva sputare sul pubblico...

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