lunedì 21 gennaio 2008

LIBERA NOS A MALO


Dopo lo sgarbo della Sapienza Papa Benedetto XVI ha chiamato a raccolta i suoi. Ben 200.000 persone hanno affollato il lastricato di S. Pietro per dimostrare la solidarietà al Santo padre, colpito nell'orgoglio per le possibili contestazioni universitarie.

E quanta bella gente c'era in piazza: giovani di Cl, l'ex piduista Cicchitto (ma un massone dal Papa...?), Casini e famiglia (quale però?) Buontempo e Storace (i manganelli benedetti dall'aspersorio) e Mastella (che faceva le veci della sua gentile signora impossibilitata, credo, ad essere presente).

Mai il Papa come ieri mattina ha svolto il suo ruolo di pastore: quante pecorelle smarrite da pascere, solo che non bastava Lassie a far da guardia al gregge, ci sarebbe voluto Cujo.

Resta sempre una domanda. Perchè la Chiesa accetta di farsi strumentalizzare, ma uno come Ratzinger ma che se ne fa della solidarietà di un Franceschini o di un Tajani qualunque? Ma uno abituato a parlare con l'altissimo può cercare colloqui felpati con Ronchi?

E parte della massa cattolica presente, alcuni intervistati dai Tg in netta difficoltà con congiuntivi e consecutio e che ripetevano stancamente slogan imparati a memoria da un parroco su dei torpedoni provenienti dal Lilibeo, sapeva perchè era lì?

L'Angelus è una preghiera, è una cosa seria, è raccoglimento, può essere gioia e può essere sofferenza. Ed è una cosa molto, troppo seria, per lasciarla fare a chi è indagato per mafia ( i siciliani presenti in piazza che dicono di Cuffaro?), per la monnezza, per concussione, per chi ha approvato a occhi chiusi i bombardamenti sull'Iraq e magari spera di rendere l'aborto un crimine solo perchè magari non può avere figli?

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