E l'eccezione si chiama Roma.
Non si tratta di vittorie morali ma della certezza che ci troviamo di fronte a qualcosa di grande, di unico. E ora, davvero, se la divertimo...
Dal Corriere dello Sport di ieri, il raconto del vicedirettore Luigi Ferrajolo:
"La Coppa non vale lo scudetto ma è bella lo stesso.
Ancora più bella se brilla tra le mani di Totti, capitano sfortunato ma comparso in campo al momento giusto.
Ancora più bella, se premia una squadra come la Roma, che chiude la stagione con due trofei, un secondo posto e una Champions onorata sino ai quarti.
Se premia una squadra con grandi virtù e un cuore così.
L’Inter con lo scudetto fresco fresco sul petto non si dannerà per questo e la spartizione tra le due grandi rivali si ripete pari pari come nella stagione scorsa.
La Roma ha comunque meritato la Coppa giocando meglio questa finale, non la vince per meriti acquisiti, ma perchè l’ha strappata all’Inter con più rabbia e più voglia.
Il suo primo tempo è stato impeccabile e la Roma ha avuto solo il torto, peraltro non piccolo, di buttare all’aria molte occasioni.
Solo un gol, quello di Mexes, che si è sostituito magicamente agli attaccanti un po’ assenti e un po’ in ombra sotto porta. Poi ha raddoppiato in avvio di ripresa e a quel punto la partita sembrava finita.
La Roma ha [...] retto, tra gesti atletici quasi eroici, d’altri tempi.
Tra crampi e tackle disperati, ha retto eccome all’assalto dell’Inter e dunque questa Coppa alla fine è bella e strameritata.
Chiude degnamente una stagione da incorniciare.
Nessuno dica adesso che l’Inter non ci ha provato, che insomma sazia per lo scudetto, l’abbia lasciata come consolazione alla rivale: l‘Inter si è battuta con rabbia sino alla fine, ma non ce l’ha fatta.
Mica c’è sempre Zanetti che la salva alla fine".
lunedì 26 maggio 2008
Carmen Consoli - L'eccezione
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