venerdì 2 maggio 2008

Come le viole

Ieri pomeriggio la curiosità mi ha portato ad andare ad ascoltare la prima parte del Concertone di San Giovanni.

Inossidabile Pelù, fisico asciutto, fiato da vendere, una presenza da frontman tutta sua ed una splendida dedica della sua esibizione a Enrico Berlinguer. Notevole poi la sua versione di Revolution dei Beatles.

La piazza si è poi scatenata con una tarantella leggiadra di Enzo Avitabile che assieme a Manu Dibango ci ha portato a riscoprire le nostre radici mediterranee.

Bravissimi i linea 77 con un rock veramente duro ma hard hard hard, sopravvoliamo poi su un Raiz che ha rovinato Ma che colpa abbiamo noi dei Rokes e su Claudio Santamaria che ha avuto l'ardire, assieme a Zampaglione, di avvicinarsi a quella perla che è la beatlesiana While my guitar gently weeps.

Pietà...


Chi ha fatto il mattatore, almeno stando al mio personalissimo cartellino, è stato Giuliano Palma che con i suoi Bluebaters ha fatto muovere la piazza a ritmo di ska su tre successi italiani anni '70: Tutta mia la città, Testarda io e Messico e nuvole.

Chissà i ragazzi la sorpresa nel sapere che stavano dimenando i loro corpi con successi rispettivamente dell'Equipe 84, di Iva Zanicchi (scritta da Cristiano Malgioglio...) e di Enzo Jannacci (parole e musica di Paolo Conte.

Segno che davvero la buona musica non ha età e onore quindi all'ex voce solista dei Casino Royale che è andato oltre la solita moda delle cover. Le sue sono nuove canzoni, reinterpretate con vero talento.

Il pezzo che vi offro, reinterpretato, è del 1972, e lo cantava Peppino Gagliardi.

E scusate se è poco...

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