sabato 5 maggio 2007

BRAVEHEART


E' stata davvero una pessima settimana per sir Alex Ferguson, l'allenatore del Manchester United scelto dai laburisti come testimonial per le elezioni in Scozia di ieri. Il suo volto doveva contrastare quello di Sean Connery da sempre simpatizzante dell'Snp, i nazionalisti scozzesi veri vincitori della consultazione di ieri, ma evidentemente già la sconfitta in Champions contro il Milan doveva essere preso come un cattivo presagio.
Davvero una brutta uscita di scena per Tony Blair che dopo dieci anni di dominio incontrastato si prepara a lasciare al successore designato, lo scozzese Gordon Brown, un partito asfittico ed un paese insicuro ed incerto.
Nonostante quel che dice il leader indipendentista Alex Salmond è molto difficile che nel 2010 sia indetto un referendum per separare la Scozia dall'Inghilterra ma, il contemporaneo avanzamento, nelle regionali inglesi, dei conservatori guidati dal giovane e pugnace David Cameron rappresenta una severa minaccia al permanere di un laburista al 10 di Downing Street.
Non tutto è perduto però perchè come ha efficacemente spiegato quest'oggi Jonathan Freedland dalle colonne di The Guardian
"People are tired of Labour, most certainly; and they clearly consider today's Conservatives credible and in contention. But that does not add up to the ideological, under-the-surface shift which precedes a change of government".

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