mercoledì 4 luglio 2007

MONO

Ieri sera, tornato a casa, ho avuto il piacere di guardare su All Music uno speciale dedicato alla carriera di Daniele Silvestri.

Mi ha fatto davvero molto effetto osservare quanto le canzoni del cantatutore romano abbiano avuto un ruolo non indifferente nella mia adolescenza/giovinezza.
Gli inizi, "L'uomo col megafono", "Le cose che abbiamo in comune", quel codino che a me dava tanto fastidio.
La maturazione con gioiellini quali "Cohiba" (davvero un inno generazionale), "Banalità" (una marcetta che non sarebbe dispiciuta per stili e contenuti a Paolo Conte) o la dolcissima "Strade di Francia" fino a quel pugno nello stomaco sanremese, "Aria".
Il boom infine, "Salirò", "Il mio nemico non ha divisa" (con quella citazione affettuosa per De Andrè) e la splendida "Autostrada" (andatevi a leggere il testo e dopo ascoltatela, magari nel doppio live).
Sanremo ancora stupita con "La paranza", chi l'ha definita commerciale ma in realtà dietro il ritmo sudamericano, le atmosfere da mambo club de L'Havana pre-rivoluzionaria, c'è veramente tanto, molto.

Era francamente un piacere vederlo ier sera e sentirlo parlare. Mi da l'aria di un vecchio amico col quale abbiamo davvero molto in comune.
Stessa città, stessa squadra (La Roma!!!!!!!), stesse simpatie politiche, lo stesso rispetto sacrale per l'amicizia (vedi il suo rapporto con Valerio Mastandrea) o il suo essere davvero alla mano.

Ricordo un suo concerto nell'estate 2002 a La Palma ed il suo rimanere almeno mezz'ora a firmare autografi e ad avere una parola buona per tutti, mentre mi firmava l'autografo non faceva altro che ridere nel vedermi così svociato ed esaltato.

Hasta siempre Daniele!!!!!

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