venerdì 22 agosto 2008

IL RESTO... MARCIA

Forse mancava la storia nazionalpopolare di un medagliato italiano.

Lo spunto per elzeviri e articolesse è giunto quando in Italia era notte piena e a Pechino piena mattinata grazie all'oro della 50 Km di marcia grazie ad un carabiniere altoatesino, Alex Schwarzer.

Ha letteralmente dominato la gara, ha fatto il Bolt, ha scoattato, è partito subito per primo, ha detto agli altri "e ora seguitemi", e ha passeggiato.

Durante la passeggiata, scocciato e annoiato perchè non aveva nessuno accanto a lui, ha cominciato a mostrare i bicipiti come Braccio di ferro, ha alzato i pugni al cielo e ha baciato a più riprese un braccialetto.

Ha fatto il tedesco, duro come la pietra, preciso, ma poi dentro lo stadio è crollato. una fontanella, lacrime a gargamella. non sembrava più di Vipiteno ma venire dal profondo sud, novella prefica. Lo psicodramma al microfono della Caporale; lei con il suo accento lievemente romano pieno di "cioè", "no", "vabbane" e lui che ha spiegato al paese intero il motivo delle sue lacrime con un'inflessione crucca.

Tutto racchiuso in quel fiocco nero portato sulla parte sinistra della canottiera, ricordo del nonno morto nel luglio scorso. Un pianto a dirotto, a singhiozzi, che ti prendeva al cuore, sincero, spontaneo per un nonno al quale Alex era molto affezionato.

Una situazione nuova, non banale, la stessa Caporale lo accarezzava perchè aveva proprio l'aria di un bambino spaurito e sperso in una cosa più grande di lui, quasi da piccolo Bambi.

Trovata la lucidità però ha detto "oggi non mi batteva neppure Superman". E di fronte alle domande insistite di chi gli chiedeva se il braccialetto di cui sopra non fosse dono della sua ragazza, la pattinatrice Carolina Kostner, lui pronto a rispondere:"Ma scusate,io vi ho mai chiesto niente sulle vostre mogli?".

Bisogna riguardare meglio la carta d'identità.

Alex non è nato a Vipiteno ma a Posillipo.

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