Da un articolo del prof. Sergio Luzzatto sul Corriere della Sera di qualche giorno fa:
"Ho fatto un sogno: il sogno di una notte di mezza estate.
Ho sognato che il premier del mio Paese, inquisito per corruzione, andava in televisione a reti unificate, e annunciava le proprie dimissioni con le seguenti parole:
«Sono orgoglioso di essere cittadino di un Paese che indaga sul primo ministro. Nessuno è al di sopra della legge, neppure al di sotto. Sono stato costretto a difendermi contro gli attacchi instancabili di autoproclamati "combattenti per la giustizia". Lascerò l' incarico in modo onorevole e dopo proverò la mia innocenza».
Sì, ho sognato questo in una notte di mezza estate.
Poi, verso l' alba, mi sono risvegliato, e allora ho scoperto due cose, una bella e una brutta.
Dico prima la cosa bella: nel sogno non avevo inventato nulla, quelle erano esattamente le parole pronunciate in tv - appena pochi giorni prima - da un premier inquisito per corruzione, e ormai dimissionario.
Adesso dico la cosa brutta: da sveglio, il mio Paese non era Israele, era l' Italia."
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