martedì 29 aprile 2008

In un giorno di pioggia

"Tsunami, lo chiamavano così, era scomparso.
Vuoto il bancone nella portineria.

Il ragazzo mulatto davanti all'ingresso impugnava un enorme ombrello trasparente. Fece scattare il congegno che schiudeva la cupola.

"In una serata così anche i taxi spariscono, signore", disse.

Ero al riparo, controllai l'ora: "Ho tutto il tempo".

Il ragazzo disse: "E' venuta giù all'improvviso e non smette più. Lui lo sapeva" e indicò il bancone dove avrebbe dovuto stare Tsunami. "Lui lo sa sempre, quando arriva la pioggia".

"Dovrebbero assumerlo al servizio meteorologico", dissi.

Il ragazzo si girò verso la strada.
"Non glielo dica, signore", disse, fissando la pioggia.
"Che cosa?"
"Del servizio meteorologico"
"Non capisco"
Il ragazzo si voltò, guardò la portineria vuota.

Disse: "Sua figlia ci lavorava, al servizio meteorologico. Lui è vedovo. Lei era la cosa più importante della sua vita. L'ha fatta studiare, scienze o fisica, o forse astronomia, non lo so... che cos'è che si studia, per diventare meteorologi?"

"Non ne ho idea"

Il ragazzo controllò nuovamente: Tsunami non era tornato.
Non tornava finché smetteva la pioggia.

Continuò: "Lei fu assunta al Servizio meteo di una qualche televisione e lui ne andava molto fiero. Abitava a tre isolati, veniva spesso a trovarlo, un saluto e via.

Venne anche una sera di un anno fa, il palazzo era stato inaugurato da poco, tre, quattro mesi, non mi ricordo. E lei era già venuta un sacco di volte. La conoscevamo tutti. Quando andò via, io le offrii l'ombrello, proprio come questo, magari era questo, proprio...".

"Vuoi dire che pioveva e lei non l'aveva previsto?"

"Esatto, non l'aveva prevista, la pioggia. Per questo non volle l'ombrello. Disse qualcosa tipo: 'Ho sbagliato, merito una punizionè e corse via... corse poco, corse fino a lì..."

Indicò un punto, che non vidi. Vedevo invece la ragazza orientale correre, infradiciata da una pioggia che non aveva saputo prevedere e da cui voleva essere punita, suo padre l'aveva fatta studiare e lei...
lei scivolava sull'asfalto bagnato e l'auto frenava quando già....

Un taxi frenò.

Il ragazzo mi accompagnò dicendo: "Il portiere è un brav'uomo, signore, anche se in sere come questa scompare. E' che sente la pioggia, dice: 'Pioverà' e Dieci secondi dopo vien giù.
E lui scompare.

Appena finisce torna, e non sempre sta meglio".

Dal blog di Gabriele Romagnoli (La Repubblica): Navi in bottiglia.

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