mercoledì 30 aprile 2008

E' QUASI MAGIA JOHNNY...


Aria nuova sul Campidoglio grazie alla schiacciante vittoria di Gianni Alemanno che per i prossimi anni occuperà lo scranno più alto del Campidoglio.

Il colpo definitivo ad un quindicennio di potere che con Rutelli e Veltroni aveva portato il centrosinistra ad amministrare la Capitale. Sconfitta probabilmente giusta, non ci si poteva presentare con un riciclato di lusso come Rutelli, inviso a tutti i romani e maestro di sonore trombature.

Davvero il Pd ha trattato Roma come fosse "cosa loro" dimenticando le primarie o qualunque altro strumento di partecipazione democratica che potesse portare alla scelta di un qualunque altro candidato.

C'era bisogno di aria nuova, di rinfrescare un sistema sclerotizzato, di andare a spolverare vecchie enclaves nelle quali albergavano nullafacenti messi lì solo per appartenenza politica.

Soprattutto nelle istituzioni culturali, biblioteche, archivi, teatri, auditorium nelle quali si respirava un'aria marziale e sovietica, seppur molto all'amatriciana, con addetti/e (specialmente nella fascia 25-35 anni)sempre pronti a rispondere male e a considerare le loro mansioni come personali riserve di caccia.
Gente vincitrice di concorsi bizzarri, cooperative di lavoratori indefessi, personale sagarbato e incompetente.

Incompetente ma pronto a gridare al baubau fascista, all' "aiuto calano i barbari, i fasci", tra una smorfia di disgusto ed una sigaretta tra le dita.

Tocca ad Alemanno ora che da anni fa politica, esponente della destra missina così legata ad una certa idea di Roma.

Da giovane assieme ad altri ragazzi ha sempre rivendicato con orgoglio la nostalgia per il fascismo, tipico esponente di quella gioventù di Roma nord, rayban e spranga.

Quella gioventù che tra i bar di piazza Euclide e Corso Trieste combatteva la battaglia quotidiana contro autonomi & c.,feriti, morti, portando sempre avanti nel ricordo un imperituro pantheon di martiri, di ragazzi rimasti per sempre sull'asfalto.

La celtica al collo, la celtica di Paolo Di Nella ucciso da estremisti di sinistra nel 1983, che tanto scandalo destò in una volgare intervista di Daria Bignardi.

E'davvero un altro mondo? Ma no, è un mondo diverso e rovesciato rispetto ad altri, altri miti, altri obiettivi.

Un mondo col quale si è sempre convissuto, nelle scuole, per strada, e che adesso corona il sogno di una vita, a 14 anni quante volte gli Alemanno, gli Storace, i Gasparri avranno pensato di governare quella che consideravano la loro città ma che spesso li trattava da matrigna?

Roma avrà un beneficio da tutto questo?

Assolutamente no.

Alemanno è il massimo esponente della peggiore classe politica ma non perchè è fascista o violento, questa è demagogia radical chic. Ma perchè è sulla scena da più di 30 anni, non è il nuovo e soprattutto non è quel puro che vuole mostrar di essere.

La tipica retorica missina: la purezza, "anche se gli altri, noi no", il far tutto solo per l'idea.
Alemanno, figlio di un generale dell'esercito non ha trovato di meglio che sposare la figlia di Rauti, la figlia, all'epoca, del padrone, docente all'università per indubbi meriti accademici così come la sorella al ministero delle finanze.

Roba grave?

Nemmeno molto, lo fanno tutti, ma basta non ergersi a cherubini quando invece non si è proprio mondati dalla mota. D'altra parte i missini hanno albergato e albergano in ogni ministero, ente pubblico statale, parastatale e affini, evidentemente queste famose fogne avevano un buon collegamento con l'esterno...

Faccia il sindaco, ci dimostri quanto è bravo, ma ci risparmi la retorica, questa sì fascista, dei superuomini facenti parti di una comunità chiusa che si battono contro un mondo cattivo.

Certo se l'esempio è quello della regione Lazio di Storace, brrrr, comunque le nostre nonne dicevano che occorre far entrare aria nuova in una casa chiusa per togliere le impurità ma basta che non vengano nuovi e temibilissimi acari.

Da un intervento nel blog dell'inviato di Repubblica Maurizio Crosetti così scriveva ieri mattina un internauta:

"Stamattina, non faccio quasi in tempo a scendere dal treno, una zingarella mi viene incontro e, sorridendo, mi mette una collana di fiori al collo.
ed io penso : “bah…”

poi venti minuti minuti dopo, appena uscito dal tunnel metro di eur palasport che mi succede?

un giovanotto, d’origine rumena presuno, mi viene incontro e, sempre sorridendo, mi restituisce un vecchio portafoglio che avevo smarrito nel settembre del ‘97.
ed io penso : “gianni il questurino sa il fatto suo, mica cazzi”.

imperdonabile ed esecrabile, invece, il comportamento dei cittadini vicentini che hanno deciso, contro ogni logica previsione, di consegnare la splendida città del Palladio nelle mani di un fosco e losco sindaco comunista.

assolutamente imperdonabile.
Coi tempi che corrono, poi".

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