mercoledì 13 giugno 2007

ROMA-BRUGGE-TIRANA (A.R.)


Per quei disinformati secondo i quali il "made in Italy" è in crisi oppure coloro che hanno una cattiva opinione del nostro sistema politico.
La risposta a questi cattivi pensieri sta tutta in quanto scrive l'inviato de "La Stampa" Marco Zatterin in data 11 giugno a proposito delle elezioni politiche svoltesi in Belgio:
"La tornata elettorale di ieri ha ampliato la distanza politica (e non solo) fra le due anime del Belgio federale, le ricche Fiandre e la claudicante Vallonia.
Nel nord del Paese si è anche confermata la forte consistenza dei due schieramenti di estrema destra, separatisti e xenofobi: il Vlaams Belang, che nella regione è il secondo partito con circa il 20 per cento dei suffragi; la lista Dedecker, dal nome del senatore uscente Jean-Marie Dedecker, ex allenatore della squadra nazionale belga di judo, eletto con i liberali e ora a capo di un proprio partito per il quale si è ispirato al populista olandese Pin Fortuyn, assassinato nel 2004 e sepolto in Italia.
Sebbene raccolgano un voto fiammingo su tre, i due movimenti sono tenuti fuori dal potere e dalle istituzioni con un cordone sanitario. Per questo, proprio ieri hanno annunciato l'intenzione di coalizzarsi, così da formare una minoranza coesa e compatta. La speranza è quella di superare l'ostracismo e arrivare a rappresentare comunque una opposizione solida, e magari di blocco, per la maggioranza di governo.
Hanno deciso di chiamarlo FORZA FLANDRIA. Gli alfieri del "made in Italy" ringraziano".
Per chi non l'ha visto credo sia davvero interessante vedere il filmato della visita del presidente Bush in Albania e la storia del suo orologio da polso
Questo è invece il commento di Massimo Gramellini de "La Stampa":
"I No Global sono proprio fermi all'età della pietra. I soliti slogan antiamericani, le solite baruffe con la polizia. Cose viste e straviste, che a Bush non hanno provocato il minimo grattacapo.
Gli albanesi, invece.
Autentici geni imparentati con Totò, hanno accolto il Presidente neanche fosse il Messia, in un turbinio di baci e abbracci. Ma appena Bush è riuscito a divincolarsi, dal suo polso era misteriosamente scomparso l'orologio. Mica tanto misteriosamente: nelle immagini si vede un polpastrello prensile staccarsi dalla boscaglia di mani adoranti per sfilare il cinturino presidenziale con tocco lieve da pianista.
Bush non si è accorto di nulla, ma d'altronde non guarda l'ora da quando diede ordine di bombardare l'Iraq: lì per lui il tempo si è fermato. Più incredibile che non se ne siano accorti gli uomini dell'agile scorta, circa 850 emuli dell'ispettore Clouseau, uno più sveglio dell'altro, ma tutti assai meno del più torpido degli albanesi.
Si ignorano le conseguenze diplomatiche dell'attentato, il più grave mai subito all'estero da un Presidente americano. La proposta della Cia - requisire per rappresaglia l'orologio di ghisa situato in cima al campanile del duomo di Tirana - è stata respinta dopo lunghe riflessioni da Bush con la motivazione che non avrebbe saputo come legarselo al polso.
Gli agenti Fbi stanno battendo tutte le piste, anche che l'orologio scomparso sia stato regalato per sbaglio a Bush da Berlusconi.
Il quale potrebbe aver incaricato qualche suo collaboratore albanese di recuperarlo, allo scopo di farne dono a un amico velista nella bufera.
Un certo Massimo, che da tempo non vede l'ora".

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