giovedì 7 giugno 2007

TOMMASO CONTRO TUTTI



Certo, chi glielo avrebbe detto al prof. Tommaso Padoa Schioppa dopo una vita passata dentro le università di tutto il mondo o al vertice della Banca centrale europea, di ritovarsi alle otto della sera dentro l'aula del Senato a vedere davanti a sè un manipolo di buffoni che vogliono farsi passare per l'opposizione di centrodestra?

Succede che il ministro, nonostante gli schiamazzi, le urla e gli insulti (l'ex ministro Castelli non esita a definirlo "vile") dell'emiciclo destro dell'aula di Palazzo Madama, non esita a squalificare definitivamente il generale Speciale definendo il suo comportamento come "inqualificabile".

E dovevate vederlo Padoa Schioppa guardare con aria di compatimento le gigantografie di Visco con su scritto "Don Vincenzo il padrino"e domandarsi "che penseranno gli italiani di tutto questo?".

E forse il volto stupito ma fermo del ministro del tesoro può essere la dimostrazione che esistono ancora galantuomini in grado di ergersi al di sopra dell'immensa mediocrità che sta avvolgendo come un mortifero blob la classe politica italiana.

Ma visto che la classe politica è lo specchio dei suoi elettori e del bizzarro paese che rappresenta, vi saluto invitandovi a leggere quanto scrive l'inviato de "La Repubblica", Antonio Dipollina all'interno del suo blog:

Sulle pagine genovesi di Repubblica, Marco Preve racconta la seguente storia: nello scorso settembre a Genova nasce un bel bambino, i genitori si recano all’anagrafe e al momento di apporre il nome del neonato scrivono “Venerdì”.

L’addetto li guarda un po’ così, ma manda avanti la pratica. Al tempo stesso, però, segnala la cosa a chi di dovere, in quanto esiste, a quel che si apprende, una sorta di mini-reato che contempla guai nel caso si decidano per i figli nomi “ridicoli o vergognosi”.

La vicenda prosegue, un’altra addetta del Comune prende a cuore la cosa, mesi dopo i genitori vengono convocati e chiedono cosa ci sia di strano.

Glielo fanno presente - intanto il pupo è in zona e se viene chiamato “Venerdì” si volta e guarda attento - la mamma è oltremodo combattiva. Sostiene che Robinson non c’entra nulla, ma semplicemente quel nome a loro due, genitori, piace assai.

L’addetta insiste e la mamma spara la prima bordata: “Scusi, ma lei convoca i genitori anche se chiamano la figlia Domenica?”. L’addetta vacilla. Ma insiste sul “ridicolo o vergognoso”.

Al che la mamma, tira fuori il carico da undici: “Ma scusi, e allora Chanel, la figlia di Totti?”. L’addetta si accascia sconsolata.

La vicenda è ancora in piedi e si attendono sviluppi, ma tornare indietro sarà improbo.

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