lunedì 23 aprile 2007

SARKO-SEGO, A' VOUS!



Un paese che si è appropriato del suo destino. Doveva essere la vittoria dell'antipolitica, dei qualunquisti stanchi della destra e della sinistra, del fantasma di Le Pen o del terzo incomodo, Bayrou.
E invece l'elettorato francese ha smentito cattive cassandre ed ha spedito al ballottaggio per l'Eliseo due rappresentanti di due partiti tanto cari ai cittadini dell' "exagone": il gollista Sarkozy e la socialista Royal.
Il primo ha concluso quella cavalcata trionfale già prevista dai sondaggi, la seconda, 5 anni ed un giorno dopo, ha fatto riappropiare la sinistra del suo passato e mettere in un cassetto la sconfitta di Jospin ad opera del razzista Le Pen.
Sarkozy ha ottenuto poco più del 31%, la Royal poco meno del 26, il ballottaggio sembra segnato da una conferma della leadership del candidato di destra ma chiunque vincerà porterà con sè l'idea di una politica nuova.
L'addio di Chirac segna il definitivo addio ad una certa idea della Francia, al ricordo del generale De Gaulle e di Mitterand. La stessa sconfitta di Jean Marie Le Pen rappresenta, forse, la parola fine alla parabola dell'ex parà e del suo progetto politico che sconta, indubbiamente, le difficoltà di un sistema elettorale che tritura chiunque voglia opporsi al bipolarismo nato dalla Quinta repubblica e tanto più se si fa aedo di un' ideologia reazionaria e violenta.
Nicolas Sarkozy sembra avere dunque il vento in poppa nonostante la Royal possa contare sui voti della galassia di sinistra che si era presentata separata all'appuntamento con le urne, ma sembra difficile ipotizzare che il candidato che ha ottenuto la percentuale di voti più alta dal 1958 ad oggi possa sgonfiarsi.
Al di là del destino del 18% dei voti di Bayrou, tipico caso di bolla mediatica creata ad arte trattandosi di un vecchio arnese della politica francese che ha sempre partecipato ai governi di centro destra, la Royal può sperare solo sull'effetto TSS (tutti tranne Sarkozy), quello che ha permesso a Prodi di battere Berlusconi unendo un fronte da Mastella a Bertinotti.
Conviene alla Francia avere un futuro presidente prono a Bush e che non ha saputo far di meglio che definire racaille (feccia) coloro che protestavano di fronte alle condizioni delle banlieues francesi?
Probabilmente si perchè, diversamente dal passato, la messe di voti giunta al candidato gollista ha smentito la tradizione degli elettori francesi sempre pronti a bocciare i governi in carica.
E Sarkozy è stato ministro delle finanze prima e ministro dell'interno dopo, degli ultimi governi di destra che hanno amministrato la Francia con la benedizione del suo ex padre putativo Chirac.
A Ségolène Royal dunque, il compito di realizzare l'ultimo colpo d'ala di una tornata elettorale che ha restituito alla Francia il piacere della normalità.

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